

Stay ON, Stay KESMON!
Protezioni e Barriere stradali
Progettazione
In base alla tipologia di protezione o barriera stradale i nostri tecnici studiano e valutano vari sistemi a seconda della natura del progetto.
KESMON pone attenzione, nella stesura degli elaborati a:
- Ubicazione delle protezioni
- Definizione delle classi di contenimento
- Definizione del materiale
- Definizione delle modalità di installazione
- Definizione dei requisiti prestazionai
- Scelta dei dispositivi accessori
- Realizzazione dei drenaggi
La protezione dovrà estendersi opportunamente oltre lo sviluppo longitudinale strettamente corrispondente all'opera sino a raggiungere punti (prima e dopo l'opera) per i quali possa essere ragionevolmente ritenuto che il comportamento delle barriere in opera sia paragonabile a quello delle barriere sottoposte a prova d’urto e comunque fino a dove cessi la sussistenza delle condizioni che richiedono la protezione. Le protezioni dovranno in ogni caso essere effettuate per una estensione almeno pari a quella indicata nel certificato di omologazione, ponendone circa due terzi prima dell’ostacolo, integrando lo stesso dispositivo con eventuali ancoraggi e con i terminali semplici indicati nel certificato di omologazione.
Scelta di una barriera o protezione
La scelta di una barriera, dunque, nel rispetto delle indicazioni della Norma e in base alle caratteristiche della strada da proteggere, del traffico e delle altre particolari situazioni che vengono contemplate nell’ambito di un progetto tecnico, deve basarsi sulla valutazione delle modalità di funzionamento e sui possibili effetti di interferenza o compatibilità con la particolare configurazione infrastrutturale.

La barriera prescelta:
- Deve poter essere saldamente vincolata alla base, ma al contempo deve potersi deformare liberamente;
- Deve garantire una protezione «equilibrata» a tutte le tipologie di utenza, - Deve avere una lunghezza di installazione idonea per il funzionamento strutturale,
- Deve essere conformata in maniera «appropriata» nei suoi elementi terminali e nelle transizioni tra una tipologia e l’altra (o tra una classe di contenimento e l’altra),
- Non deve costituire un ostacolo al drenaggio dell’acqua dalla piattaforma stradale,
- Non deve ostruire o limitare la visibilità.
Questo perchè il comportamento strutturale delle barriere sottoposte agli urti è generalmente schematizzabile secondo due fasi successive:
- Nella prima fase l’energia cinetica posseduta dal veicolo viene parzialmente dissipata nella deformazione del dispositivo, mentre un’altra aliquota è accumulata elasticamente.
- Nella seconda fase, la quota-parte di energia elastica precedentemente accumulata viene rilasciata; ciò avviene quando il veicolo si arresta o viene rediretto e si distacca dalla barriera, conservando una velocità residua in genere modesta.
